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"La nostra forza è il collettivo, impariamo a soffrire" Coach Pasquetto "Campionato n

Intervenuto stamattina ai nostri microfoni, Fabio Pasquetto. Allenatore dei portieri in casa A-Team, Fabio ha lasciato le seguenti dichiarazioni in vista del match di stasera contro lo Sporting Padova:

Ciao Fabio, grazie per essere qui con noi. Partiamo subito da venerdì, 1 a 1 in casa con il Rossano. Cosa è mancato a questa A-Team per portare a casa i 3 punti?

"Ciao, venerdì è stata solo la paura di vincere. Solo questo. Dovevamo chiuderla con più cinismo. Ci sono state due occasioni clamorose davanti al loro portiere. Credo però che i ragazzi abbiano dato tutto. Questo a mio avviso significa già vincere."

Primo anno per te in questa tua nuova avventura in questa società, raccontaci un po’ di te e del tuo approdo in casa A-Team.

"Di me non c’è da dire molto. O forse non basta un libro. Ho iniziato a giocare a calcio a 5 nel 1992 nell’Audace C5 vincendo subito il titolo di c1. Poi ho militato nel Verona C5 in serie A come secondo portiere. Poi altre squadre scaligere. Un altro titolo. Poi l’approdo al Grifo, 2 campionati ,1 coppa Veneto ed 1 coppa Italia in serie B. Poi il ritorno all'Audace con la vittoria della c2. Poi altre squadre scaligere. Ho iniziato ad allenare i portieri e a collaborare con i vari Mister come motivatore. Ho vinto 1 campionato in serie D, 1 coppa provinciale ed 1 coppa Veneto con l Area Sport. Sono approdato poi al Sambonifacio C5 dove ho vinto anche una serie D. Alleno i portieri perché mi piace trasferire loro i segreti motivazionali che li aiutano a migliorare il loro carattere. Infatti io credo che solo umiltà, lavoro e volontà siano gli ingredienti per vincere. Ho vinto tanto fino da piccolo sia singolarmente (gare campestri, salto in alto) sia in altri sport (pallavolo, pallamano e calcio a 11). Ho giocato in Promozione a 22 anni (Audace), ma ho perso il treno per salire di categorie per colpa del mio carattere incostante. Se fossi stato più umile, più autocritico avrei probabilmente giocato ancora a calcio a 11. Credo però che tutto abbia un senso karmico. Per questo con la maturità ho vinto tanto a calcio a 5. Per questo mi piace allenare i giovani. Per dare un senso al loro lavoro. La “testa” per un portiere è il 90%. Insegno loro ad essere Guerrieri. A rispettare il campo, gli avversari e loro stessi.

Sono approdato all'A-Team grazie a Pistorio. Ci siamo sentiti. Ho incontrato il mister Gigi Culpo e il presidente Maurizio Colombara. Ci siamo piaciuti subito. Abbiamo gli stessi ideali."

Zona playoff affollata con 4 squadre a 22 punti che rispecchia un campionato molto combattuto, dove può arrivare e dove deve ambire la tua squadra?

"L'A-Team deve puntare alto. Ha una rosa di senatori e di giovani di tutto rispetto. Ha una dirigenza ed uno staff tecnico professionale e passionale. Il campionato non è facile. Tutte le squadre combattono su ogni pallone. Fino alla fine."

Terzo posto in classifica per voi, un ruolo molto determinate l’hanno avuto senza ombra di dubbio i tuoi portieri. È davvero così fondamentale il portiere nel Futsal di oggi? Come li prepari i tuoi ragazzi tra i pali?

"Il portiere è l'uomo in più. Da sempre. Sia quando giocavo a pallamano sia a calcio a 5 era fondamentale essere al 100%, il riferimento di sicurezza della squadra. Puoi prendere gol ma non puoi mai arrenderti. I tuoi compagni si fidano di te. Tu sei quello che se la squadra vince è merito del bomber e se la squadra perde e’ colpa tua. Un ruolo che richiede assoluta lucidità e pazzia. Non è per tutti. Sono fortunato perché ho una rosa di portieri molto dotati. Hanno talento, fame di mettersi in gioco e sono bravi ragazzi.

Il mio metodo di allenamento punta sopratutto alla loro crescita come uomini di carattere. Fare il portiere è una missione. Significa essere un Samurai al servizio degli altri. Puoi allenarti tutti i giorni a saltare legato bendato e in 1 vs 1 in uscita bassa ma se non hai ben chiaro che il tuo ruolo è quello di essere uno Jedi non riuscirai mai a mantenere un profilo di integrità che poi ti aiuterà nella vita di tutti i giorni. Fare il portiere e’ un onore oltre che un piacere. Per questo motivo la disciplina mentale è l aspetto che più mi interessa curare in loro"

Cosa ti ha stupito di più di ognuno di loro?

"I miei portieri hanno caratteristiche incredibili di talento e volontà. Devono ancora fare il salto che li porterà ad essere consapevoli della loro vera forza interiore. A fine anno tireremo le somme e vedremo i risultati."

Stasera vi aspetta una partita difficile. Come è il clima nello spogliatoio dopo il pareggio di venerdì e cosa ti aspetti dai tuoi ragazzi?

"Stasera mi aspetto che tutti indossino il Mempo, la maschera di guerra dei Samurai. Mi aspetto da loro che siano famelici, come un branco di lupi affiatato. Il calcio a 5 è il loro momento di gloria. Gli ospiti verranno al Palatezze per vincere. Noi dovremo essere più forti. Abbiamo lavorato tanto insieme. Tutti noi sappiamo che la nostra forza è il collettivo. Che se indirizziamo i nostri intenti nella stessa direzione riusciamo a dare il meglio di noi stessi. Dico sempre loro di rispettare sia l’avversario, sia i compagni sia loro stessi. Di dare il 100%. Di non pensare in campo. Di divertirsi e di vivere l’attimo. Solo così si vince. Sempre Forza ATeam!"


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