Tezza is back home!
- Ufficio Stampa
- 4 gen 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Francesco Tezza è tornato. Dopo un intero girone d'andata passato tra le fila "rivali" del Pressana Scaligera il portiere classe '90, protagonista lo scorso anno della storica cavalcata dell'A-Team verso la promozione in C1, è di nuovo alla corte di coach Culpo. Un ritorno a casa, dopo sei mesi, suggellato per scelta del destino dall'esordio proprio contro la sua ex squadra, e con Tezza determinante ai fini della vittoria finale.
Bentornato Franceso. Di nuovo qui dopo solo sei mesi.
"Eh sì, è stata una parentesi breve. All'inizio della stagione ho accettato la proposta del Pressana, sapendo che qui all'A-Team erano arrivati l'esperto Zambello e il giovane De Gori. Tra i veronesi però a causa di diversi motivi non sono mai riuscito a integrarmi fino in fondo, e quindi alla riapertura del mercato ho scelto di tornare, anche per riavvicinarmi a casa. Ho parlato con i mister e il presidente, dicendo che avevo intenzione di mettermi a disposizione e ben sapendo che arrivavo da "terzo", e loro mi hanno accolto a braccia aperte".
E il destino ti ha fatto ritrovare subito il Pressana.
"Infatti. Sono stato convocato come riserva visto che mancava De Gori ma dopo appena 5' si fa male Zambello e devo entrare. Sono contento perchè alla fine è arrivata la vittoria, cui ho contribuito con una buona prestazione, e quindi facendo anche bella figura contro la squadra che ho lasciato".
Che A-Team hai trovato dopo questa parentesi?
"Ho trovato una squadra che può dire la sua, molto rinforzata anche con i nuovi arrivi. Se poi guardiamo la classifica vediamo che c'è un distacco netto dalle squadre di coda rispetto a tutte le altre, e nel gruppetto che sgomita ci siamo anche noi, segno che ce la possiamo giocare guardandoci avanti, e non alle spalle".
Sei arrivato qui sapendo che adesso siete in tre: cosa ti aspetti dal punto di vista personale?
"Come ho detto, ho fatto una scelta conoscendo le gerarchie e con la sola intenzione di mettermi a disposizione. Poi essere in tre può essere uno stimolo in più per me per primo, sapendo che se serve alla squadra io ci sono".
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